C’era una volta un Giovane Re che viveva in un bellissimo castello circondato da verdi colline.
Era un re molto buono e generoso e gli abitanti del suo regno vivevano in pace e armonia.
Presto il Giovane Re si rese conto che aveva bisogno di una regina al suo fianco e decise così di prendere moglie. Si recò nel regno vicino dove viveva un Nobile Signore che aveva una figlia in età da marito. Si presentò per chiedere la mano della fanciulla, ma il Nobile Signore disse: “Sarei molto lieto di accettare. Quale miglior fortuna potrebbe capitare ad una fanciulla se non quella di andare sposa ad un re buono e generoso quale voi siete e per mia figlia non potrei desiderare di meglio. Ma ahimè, le è toccata una triste sorte. Molto tempo fa giunse qui un Vecchio Stregone che voleva impossessarsi di tutto il mio oro, io lo cacciai via e lui per vendicarsi rapì mia figlia e la rinchiuse nel suo castello. Disperato gli offrii tutto il mio oro e il mio regno intero per riavere mia figlia, ma egli rifiutò.”
Il Giovane Re disse: “Non c’è nulla che possa convincere lo Stregone a liberare tua figlia?”
Il Nobile Signore rispose: “Solo la Fata Dorata può saperlo. E’ una Fata molto saggia, vive in cima alla montagna e solo un cuore generoso può rivolgerle la parola.”
Il Giovane Re decise di andare dalla Fata. Scalò la montagna, salì fino alla cima e appena fu davanti alla Fata Dorata le chiese come poteva aiutare il Nobile Signore.
La Fata rispose: “Poiché hai un cuore generoso voglio aiutarti. Esiste un liquido color dell’oro, denso e liscio come la seta, potrai offrirlo allo Stregone chiedendogli in cambio di liberare la fanciulla che potrà riabbracciare suo padre.”
Ma il Giovane Re disse: “O Fata buona, il Nobile Signore ha già offerto allo Stregone tutto il suo oro e anche io offrirei volentieri il mio pur di liberare la fanciulla. Ma non è servito. Come potrei convincerlo offrendogli un liquido dorato?!”
La Fata sorrise e disse: “Lo Stregone non è così cattivo come sembra. E’ sempre di malumore poverino perché soffre di reumatismi e si ammala di continuo, nessuno dei suoi incantesimi ha risolto i suoi problemi di salute. Per questo è sempre arrabbiato, povero Stregone. Il liquido di cui ti parlo è più prezioso di tutto l’oro che possiedi e di tutto il tuo regno. Portalo allo Stregone insieme a verdure e ortaggi freschi e assicurati che lo assaggi.”
Il Giovane Re allora domandò: “Dove posso trovare questo liquido così prezioso? Sono disposto a fare qualunque cosa per averlo.”
La Fata disse: “Tu lo possiedi già. Sulle tue colline, nel tuo regno, ci sono alberi meravigliosi sui quali crescono piccoli frutti succosi, ti basterà cogliere quei frutti, premerli ed estrarne il liquido dorato.”
Il Giovane Re tornò nel suo regno e insieme ai contadini cominciò la raccolta di quei piccoli frutti ottenendo così il prezioso liquido. Ne versò un po' in una piccola ampolla di vetro, lo sistemò in un cesto insieme alle verdure fresche, aggiunse alcune fette di buon pane e lo portò allo Stregone chiedendogli di assaggiarlo. Curioso, il Vecchio Stregone versò il liquido sulle verdure e cominciò a mangiare. Il sapore e la fragranza così profumata fecero addirittura sorridere lo Stregone che si sentì subito meglio e i dolori che sentiva alle ossa sparirono. Saltò sul tavolo e cominciò a ballare e saltellare per tutta la stanza. Tutto contento chiese al Giovane Re di dargli ancora quel liquido così saporito.
Il Giovane Re disse: “Ne potrai avere ancora, ma devi lasciar libera la fanciulla che tieni prigioniera così che io possa riportarla dal padre.”
Lo Stregone acconsentì e liberò la fanciulla che poté riabbracciare il padre e felice andò in sposa al Giovane Re.
Da allora in tutto il regno si coltivò il prezioso liquido dorato, così tutti, compreso il Vecchio Stregone vissero felici, contenti e in buona salute!
Se qualcuno ancora non ha capito cosa sia il liquido dorato di cui si parla in questa storia prenda una fetta di pane, ci versi su un pò d'olio di oliva, aggiunga un pò di zucchero o un pizzico di sale, e buon appetito!
Fine