Ogni anno tornano con il Carnevale le allegre mascherine della tradizione italiana.
Ognuna di esse ha il proprio carattere e indossa un particolare costume.
Molte provengono dalla maschera dello Zanni, uno dei personaggi più antichi della Commedia dell'Arte che inizialmente, verso la fine del secolo XVI, veniva detta appunto "Commedia degli Zanni".
Il nome Zanni deriva dal veneto "Zuan", ovvero Gianni, tipico nome diffuso nelle campagne contadine da cui proveniva la maggior parte dei servitori dei nobili signori e dei ricchi mercanti veneziani.
Dunque, la maschera dello Zanni rappresentò inizialmente il tipico contadino, rozzo e villano, legato alla terra e alla vita nei campi.
In seguito, la figura dello Zanni si divise in due categorie, il "primo Zanni" ossia il servo furbo, astuto e imbroglione soprattutto nei confronti del padrone, e che diventa subito aggressivo e facilmente manesco.
E il "secondo Zanni" che rappresentò invece l'esatto opposto, il servo buffo, sciocco e pasticcione.
Dalla maschera dello Zanni derivano alcune tra le maschere più famose come Brighella, Arlecchino e Pulcinella. Altre maschere come Pantalone, Balanzone, Colombina sono caricature di vari personaggi quali mercanti, dottori o coppie di innamorati.
Vediamo le caratteristiche e le peculiarità delle maschere più conosciute.